Roma insolita e segreta, i misteri e l’aldila’ 07/01/17 h 15.30
Appuntamento: Lungotevere Prati, 12. dalle ore 15.15 . Conduce la Visita la Dott.ssa Maria Alessandra de Caterina
Durata della visita: 2.30 circa –
Contributo: 12,00 euro compresi auricolari, ragazzi under 15 ridotto 4,00 euro+ biglietto di accesso convento dei cappuccini 6.00, ridotto 5.00 euro (under 18s – over 65s)- Lunga passeggiata per le vie del centro cittadino, si consigliano scarpe comode e abbigliamento adeguato alla stagione
Oltre al cliché turistico di Roma, città ricca di arte e di storia, se si abbandonano le convenzionali vie del turismo c’è anche un’altra Roma, un po’ meno conosciuta. E’ una Roma insolita e segreta, densa di misteri, ricca di luoghi macabri e inquietanti che nascondono un fascino oscuro. Una Roma vista non solo nei suoi splendori, ma anche nelle sue ombre, non meno fascinose, che racchiudono un vivaio inesauribile di storie da brivido.
Sarà un viaggio nel regno dell’aldilà e il filo conduttore del nostro inconsueto percorso riguarderà i diversi aspetti dell’idea della morte a Roma.
Vedremo un museo dell’oltretomba, con una raccolta di impronte straordinarie. Sono documenti originali, segni tangibili dell’aldilà, dove ogni reperto, ogni oggetto esposto, racconta una storia che lega i vivi ai defunti.
Vedremo poi una chiesa che si trova in uno dei luoghi più frequentati tutto l’anno da migliaia di turisti. Pochi sanno che all’interno di questo luogo di culto è conservato un lugubre segreto che racconta un altro aspetto della storia della Roma papalina: scopriremo i numerosi riti di morte dei papi del passato e la loro imbalsamazione. E non è questa l’unica curiosità di questa chiesa.
Infine vedremo un luogo assolutamente unico a Roma dove saremo accolti da una scritta, tanto inquietante quanto veritiera: “Noi eravamo quello che voi siete, e quello che noi siamo voi sarete”. Siamo in una cripta dove le ossa di circa 4000 frati cappuccini decorano “artisticamente” le pareti. È infatti il modo con cui sono state disposte tibie, femori, teschi, falangi e altre ossa a rendere unico questo posto, in composizioni che formano rosoni, archi e motivi floreali. Questo luogo ebbe un fascino particolare soprattutto per gli amanti di quel gusto gotico tipicamente anglosassone come De Sade e Hawthorne che ambienterà una parte del suo romanzo “The marble Faun” (“Il Fauno di marmo”, pubblicato nel 1860), nella cripta e nella chiesa dei Cappuccini, narrando la storia di un fantasma di un frate che perseguita i protagonisti.