Contributo: adulti 12,00 euro visita guidata e auricolari, over 65 e ragazzi fino a 18 anni 11,00 euro bambini fino a 14 anni 2,00 euro
Appuntamento: dalle 15:45 Davanti ingresso della basilica (via di S. Stefano Rotondo, 7).Durata 2,00 ore circa, visita a cura della Dott.ssa Marika Beccaloni
Il più antico nome del Celio era quello di Mons Querquatulanus, cioè il Monte delle Querce, gli alberi che lo caratterizzavano; il nome Celio invece deriva da quello dell’etrusco Celio Vibenna, un cittadino dell’etrusca Vulci che avrebbe aiutato Servio Tullio (578 – 539 a.C.) a diventare re di Roma e che si era insediato su quel Colle.
Nel I sec. d.C., durante l’impero di Nerone (54 – 68 d.C.), il Colle fu attraversato dall’acquedotto voluto dallo stesso imperatore il quale lo fece costruire a partire dalla zona di Porta Maggiore facendo diventare una derivazione del già esistente Acquedotto Claudio. L’acquedotto terminava dove era stato costruito il Tempio del Divo Claudio che Nerone trasformò in un grande ninfeo per alimentare il lago dei vasti giardini della Domus Aurea che sorgeva nel luogo dove poi Vespasiano costruì l’Anfiteatro Claudio.
Oggi è ancora possibile, nella zona del Celio ammirare un lungo tratto dell’Acquedotto Neroniano, ancora imponente con le sue bellissime arcate.
Nei pressi di un tratto dell’Acquedotto Neroniano, secondo la tradizione, papa Simplicio (468-483) fece costruire una chiesa dedicata a santo Stefano su un tempio dedicato al dio Mitra.
Una particolarità della chiesa è sicuramente la sua forma che, come ricorda il suo nome, è rotonda e nel Medioevo divenne una chiesa molto importante perché vi furono traslate le ossa di alcuni martiri.
Negli anni della Controriforma, alla fine del XVI sec., le pareti interne della chiesa furono decorate dal Pomarancio e dal Tempesta con scene di martirio che rendono anche per questo la chiesa un edificio molto particolare.
Con il passare dei secoli, la chiesa subì alcuni restauri che l’hanno preservata fino a oggi e che ancora oggi spicca tra le tante chiese presenti sul Celio.
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