APPIA ANTICA: La Regina Viarum sabato 6 giugno ore 17:00
Appuntamento: 16:45 piazzale davanti alle Catacombe di S.Sebastiano, via Appia Antica 136
Contributo: adulti 12,00 euro, over 65 euro 10,00 ragazzi fino a 18 anni 2,00 euro- Durata 2 ore circa, visita a cura della dott.ssa Valentina Luciani compresi auricolari
Correva l’anno 312 a.C., quando il console Appio Claudio Cieco impose il suo nome al tracciato viario più famoso del mondo romano, la via Appia, chiamata, con orgoglio dagli antichi, la Regina Viarum.
La principale caratteristica di questa nuova arteria fu quella di essere percorribile con ogni tempo e con ogni mezzo, grazie alla pavimentazione realizzata con grandi pietre levigate e perfettamente combacianti (i cosiddetti basoli), poggiate su uno strato di pietrisco che ne assicurava tenuta e drenaggio. Era dotata di “marciapiedi” per i pedoni ed era a doppio senso di circolazione, un vero e proprio miracolo di ingegneria civile! Per questi motivi l’Appia divenne la principale via di comunicazione dapprima con la Campania e poi con la Puglia, raggiungendo la lunghezza di circa 365 miglia (più o meno 530 km) ed aprendo ai Romani la conquista del Mediterraneo e dell’Oriente.
Ogni giorno da qui transitavano migliaia di viandanti, ognuno per una ragione diversa: mercanti speranzosi di concludere un buon affare, ambasciatori o politici provinciali che, frettolosi, si recavano a Roma per perorare le loro cause e discutere proposte con il Senato, schiavi intenti a curare le immense proprietà dei loro padroni e a pascolare le loro greggi, ricchi proprietari terrieri che si recavano nelle sontuose ville di campagna e, ovviamente, soldati, che con passo pesante e cadenzato, partivano alla conquista di territori inesplorati. In questa folta e colorita schiera di persone, intorno al 64 d.C., avremmo potuto incontrare due viaggiatori d’eccezione: i Principi degli Apostoli, Pietro e Paolo.
Il paesaggio della via era immediatamente qualificato anche dalla massiccia presenza funeraria: che onore doveva essere per un romano possedere un sepolcro sulla via Appia, dove tutti lo avrebbero ammirato! Ancora oggi restiamo affascinati quando osserviamo le imponenti vestigia del Mausoleo di Cecilia Metella, nobildonna romana la cui storia è tuttora avvolta dal mistero.
Con la caduta dell’Impero Romano e l’inizio del medioevo, l’Appia non perse la sua importanza, semplicemente seguì un diverso destino: trapunta di proprietà ecclesiastiche, contesa fra le varie famiglie aristocratiche, man mano divenne una cava a cielo aperto di materiali preziosi, utili per costruire la Roma dei papi. Un paesaggio di rovine e di silenzio, descritto tante volte dai viaggiatori del Grand Tour che fecero della via Appia una loro meta privilegiata.
Oggi, per fortuna, questo approccio “romantico” è cambiato e, dopo lunghe e difficili battaglie civiche, è stato costituito il Parco Archeologico dell’Appia Antica, grazie alla lotta di Antonio Cederna. Lo scopo di questa preziosa istituzione è proteggere la bellezza di questo monumento a cielo aperto, pieno di ricchezze naturali e monumentali.
Percorso: da S.Sebastiano al Mausoleo di Cecilia Metella ritorno a piedi
Durata: 2 ore circa
Partenza: piazzale davanti alle Catacombe di S.Sebastiano, via Appia Antica 136
Punti di interesse: S.Sebastiano basilica, Villa di Massenzio, Mausoleo di Cecilia Metella, chiesa di S.Nicola a Capo di Bove
RACCOMANDAZIONE IMPORTANTE:
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